Non ricordo quando ho incontrato Guillaume Fédou per la prima volta. Ho come la strana sensazione che appartenga da sempre  allo scenario di Bordeaux , alla sua rivoluzione culturale, alla sua anima rock un po’ nascosta, al cambiamento tanto atteso. Bordeaux é piccola, ci si incontra spesso, ci si riconosce senza conoscersi:  un vernissage, un libro da La Machine à Lire, un brunch da Darwin, un café da L’Alchimiste. Ma gli incontri sono brevi , superficiali, “come va? ” “tutto bene? “ciao ciao, a presto”.guillaume-fedou-la-bella-bordeaux

Guillaume Fédou ha l’aria sorniona, lo sguardo curioso, il cappellino gadget, un sense of humour filosofico , non c’é dubbio é figlio degli anni ’70 e ama David Bowie come me.   Nonostante il  mio amore e odio per Facebook, nel 2015 comincio a monitorare la sua pagina per saperne un po’ di più, ma ne esco ancora più confusa . Guillaume ha mille interessi e fa mille cose. Ha pure una pagina Wikipédia che lo descrive autore-compositore-interprete-giornalista-scrittore, ma citando il nostro Rodolphe Martinez durante un’intervista per  France Bleu,  aggiungiamoci pure croniquer , créateur, raconteur, documentariste,  producteur de musique…. Guillaume Fédou sembra veramente passare da un universo all’altro non solo senza difficoltà, ma  con leggerezza e passione. Quasi come un italiano vero, direi io. Diventiamo amici davanti ad un sontuoso piatto di pasta e scopro che,  nonostante siano passati quasi vent’anni dal primo disco,  Guillaume é sempre un “Ragazzo Moderno”. Take it or leave it.

Sorvolo sul suo animato percorso musicale e culturale che potrete trovare in francese nell’ ottima intervista di Isabelle Camus,  alias Serial Blogueuse.

Con entusiasmo e creatività, oggi Guillaume Fédou ha appena tirato fuori dal cilindro un’altra delle sue magie: ‘ Bordophonia’,  un nuovo media  100% locale che parla della cultura e della gente che anima oggi Bordeaux. Si parla di musica, ma anche di arti plastiche, di fotografia e di letteratura , un’altra tradizione ben ancorata nel tessuto locale.
Guillaume ci spiega che la parola Bordophonia é un mix fra “Bordeaux”” e “Quadrophenia”, l’opera rock culto del gruppo inglese “The Who” del 1973, e che l’idea di creare un nuovo media é partita dalla semplice constatazione del vuoto mediatico del made in Bordeaux. Ce ne parla qui di seguito nel vidéo  Bordophonia // Épisode #0 (in francese)

E cosi’ Bordeaux ispira, crea, attrae, consolida i legami, produce talenti e sinergie ed il nostro Fédou é pronto ad esserne cronista sensibile e fedele nel mondo d’après.

Bravo Guillaume, a cominciare da oggi abbiamo bisogno di una nuova vita…..

 

Photo:  Cécile Perrinet-Lhermitte  aux Musée des Beaux-Arts de Bordeaux